Dopo mesi di ricerche e allenamenti, é arrivato finalmente il momento del mio primo viaggio in bicicletta: percorrerò l’Elfstedentocht!
L’Elfstedentocht é la gara di pattinaggio su ghiaccio più lunga al mondo. Il percorso é di circa 200 km e tocca 11 città (da cui il nome).
Per questa volta non lo faró pattinando sul ghiaccio (chissà, forse in futuro…), ma con la mia amatissima bicicletta. Ho deciso di dividere il percorso in 2 tappe, percorrendo 100 km al giorno.
Non so dire di preciso quando sia stato contagiato. É stato un avvelenamento dolce e lento. La bicicletta e il ciclismo sono diventati due punti fermi della mia nuova vita.
Parlo di nuova vita, perché ahimè è così che mi sento. Il 5 maggio di quest’anno mia madre, Giovanna Di Giuseppe, si é arresa al mesotelioma pleurico. Ha lasciato me, mio padre, mia sorella e tutti gli affetti in soli 5 mesi dalla diagnosi.
Il cancro stravolge la vita del malato, ma anche quella dei famigliari. Il dolore provato in quei momenti mi ha spinto a scrivere. Ho scritto tutto ciò che provavo, tutto ciò che é successo. Ho scritto nella speranza di poter essere d’aiuto a chi come noi si é trovato o si troverà a vivere questo incubo. I racconti di quei giorni potete leggerli qui.
Perché ho scelto di percorrere l’Elfstedentocht in bicicletta
Scrivere e condividere mi ha sicuramente aiutato ad elaborare l’accaduto. Il dolore però rimane e colpisce forte. A volte così forte da farmi temere di non riuscire più a reggermi in piedi.
Siamo stati 4 giorni e 3 notti accanto a mamma, accompagnandola nel passaggio. La comunicazione verbale non era più possibile, eppure abbiamo parlato tantissimo. Le ho raccontato tanto e le ho fatto alcune promesse.
Ad esempio le ho promesso che faró tante cose. Le ho giurato che avrei onorato il tempo che mi rimane ricercando e nutrendomi di bellezza.
Ricordo di avere distintamente percepito, seduto accanto a mia madre morente, una fortissima spinta alla Vita. Sentivo come se mamma stessa, non avendone piú bisogno, ne facesse dono a me e ai nostri cari. Ricordo di essermi sentito quasi in colpa, allora. Guardavo mia madre andare via, mentre io mi sentivo così pieno di energia da poter girare il mondo a piedi.
Poi dopo un po’ ho capito. Come se qualcuno mi avesse finalmente aperto gli occhi. Io morirò. Il tempo che ho a disposizione é limitato e non mi é dato sapere quanto ne sia rimasto.
Da quel momento tutto é cambiato. Ho finalmente capito, ho finalmente sentito che tutto é un Dono. Tutto. Ho capito che l’unica ragione di vita può e deve essere l’Amore. Amore come compassione, comprensione.
Da quel momento tutte le paure si sono sciolte come neve al sole. Ho fame di vita, di esperienze, di volti, odori e sensazioni. Voglio creare ricordi con e per le persone che amo, e donare amore alle persone che incontrerò.
Questo me lo ha insegnato mamma quando se n’é andata. Questa sarà la motivazione che mi sorreggerà quando ne avrò bisogno.
Che cosa è l’Elfstedentocht
Come già accennato, l’Elfstedentocht è la gara di pattinaggio su ghiaccio più lunga del mondo. Il percorso si snoda in senso orario lungo 11 città. Queste sono: Leeuwarden, Sneek, Ijlst, Sloten, Stavoren, Workum, Bolsward, Harlingen, Hindeloopen, Franeker e Dokkum.
Il pattinaggio su ghiaccio è uno sport molto amato dagli olandesi. Molti ciclisti lo praticano durante i mesi invernali, quando uscire in bici sarebbe troppo rischioso.
Nella Frisia del XIX e XX secolo, raggiungere le diverse città pattinando sui canali ghiacciati era una pratica molto efficace e diffusa. Poesie e scritti raccontano di gruppi di persone che spontaneamente hanno organizzato e completato il tour delle undici città.
Il 2 gennaio 1909, l’Associazione di pattinaggio sul ghiaccio della Frisia organizza la prima gara regolamentata. Prendono parte ventidue pattinatori. Il 15 gennaio dello stesso anno viene fondata l’Associazione delle Undici città della Frisia (https://www.elfstedentocht.frl/), che da allora si occupa dell’organizzazione di questo evento.
Questa gara non può essere regolare, vista la dipendenza da fattori naturali non controllabili. Per evitare di mettere a rischio la vita dei partecipanti, il ghiaccio deve avere uno spessore di 15 centimetri lungo tutto il percorso. Questa situazione si raggiunge con almeno una settimana consecutiva di temperature sotto zero (intorno ai -10ºC). Nevicate e vento giocano anche un ruolo importante.
L’ultima gara disputata risale al 1997. Di seguito trovate il reportage di ciò che è in tutto e per tutto un evento nazionale.
Il mio piano
Ho deciso di dividere il percorso di due tappe di più o meno 100km ciascuna. Lunedì 1 agosto raggiungerò Leeuwarden con il treno da Deventer. Da lì inizierò il giro in senso orario, come vuole la tradizione. Il primo giorno visiterò quindi Leeuwarden, Sneek, Ijlst, Sloten, Stavoren, Workum e Bolsward. Qui pernotterò per ripartire poi il giorno dopo.
La seconda tappa mi vedrà passare per Harlingen, Hindeloopen, Franeker, Dokkum e infine Leeuwarden, dove concluderò il giro.
Come ho organizzato l’Elfstedentocht
Da mesi utilizzo con piacere l’app Komoot (www.komoot.it). Qui posso programmare ogni percorso basandomi a seconda dello sport che intendo fare. Posso scegliere tra mountainbike, bici da corsa, gravel, enduro, alpinismo, cicloturismo e camminata. A seconda della specialità selezionata, l’algoritmo propone il percorso più adatto alle circostanze. In più, sono disponibili suggerimenti di ciclisti che hanno già percorso determinati tragitti. In questo modo è possibile programmare l’uscita nei minimi dettagli, includendo ad esempio dei monumenti o ristoranti, e magari evitando zone in cui il terreno non è ideale.
Insostituibile!
Segui la mia avventura!
Questa sarà la prima di numerose avventure. Ho intenzione di documentarla con articoli in questo blog, video su YouTube e live su Instagram e Facebook.
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