Quando verrai al mondo…
Scrivo queste parole ed ho 8 anni. Aspetto trepidante che mamma e papá tornino a casa con la mia “nuova” sorellina. Rivedo il Moreno bambino che prende a calci un pallone sgonfio sotto casa. La polvere che si alza ad ogni calcio. Ricordo perfino il dolore del piede quando per sbaglio colpivo troppo in basso.
Ricordo l’emozione di poter uscire la sera d’estate. Da solo.
Di colpo sono diciottenne e sto salendo in macchina per la prima volta al volante. Un sorriso che cerca di nascondere la tensione.
Un attimo dopo sono mezzo addormentato sull’autobus che mi riporta a casa. Una giornata lunghissima di lavoro e studio. Il sedile dell’autobus si trasforma in un seggiolino e nelle mani mi ritrovo due bacchette. Il concerto sta per iniziare.
L’attimo successivo alzo lo sguardo e vedo entrare tua madre. La vedo entrare non solo nel locale, ma letteralmente nella mia vita. Nelle nostre vite. Lei neanche si accorge di me, io sono già perso. Scuoto la testa per riprendermi e mi ritrovo in un paese straniero, con una lingua nuova di imparare e una nuova vita da costruire.
Rivedo tutto il passato mentre col cuore in gola aspetto il futuro. Aspetto te.
In questi mesi ho ammirato tua madre fiorire con te. Una maestosità irraggiungibile. Devo raccogliere le energie per la sfida più importante di tutte: ringiovanire invecchiando.
Sai qual è la cosa che non vedo l’ora di fare? Ascoltarti. Mi sforzerò di percepire le ultime scaglie di quel mistero dal quale sei appena uscito. Proverò con tutto me stesso a sentirlo e farlo mio.
Per un breve momento, tu sarai il tramite verso il piano superiore. Magari avrai un messaggio per me da parte di nonna. E chi se lo perde.
E poi voglio parlarti. Raccontarti tante cose, scoprirne di nuove insieme mentre faremo insieme una parte del percorso.
Arriverai per fare un viaggio in questa dimensione e al contrario di quello che dicono, c’è così tanta bellezza che ne vale sicuramente la pena. La cercheremo insieme. La creeremo insieme.
Spesso mi perdo nei pensieri. Provo ad immaginare come ti senti adesso. Mi chiedo se tu sappia che tra qualche settimana farai il passaggio. Sai, in questa dimensione conosciamo solo il passaggio inverso e ne siamo molto spaventati. Tra le altre cose, perché non sappiamo quando avverrà.
Anche per questo voglio ascoltarti quando arriverai. Magari avrai qualcosa da sussurrarmi all’orecchio quando nessun altro ascolta.
Tre settimane. 21 giorni. Dovró spiegarti anche che il Tempo dobbiamo organizzarlo in minuti e ore invece che in momenti. Qualcosa con kairos e chronos. Io non voglio perdermi neanche un momento.
Quando verrai al mondo…nasceremo con te. Una mamma e un papá.