Ieri scrivevo degli scatti cognitivi e dei possibili effetti. Questo è un processo che può durare uno o due giorni, fino a una settimana o più.
Incrociando le dita e facendo tutti gli scongiuri del caso, pare che abbiamo passato il picco. Ieri ho scritto per la prima volta di questi scatti, ma se leggi i blog precedenti, parlavo dei suoi cambiamenti già da qualche giorno.
Alexander oggi era molto più tranquillo e pacioso. Iniziamo a vedere anche gli effetti dello scatto cognitivo, le nuove abilità che ha “sbloccato”. Li riporto qui:
- Inizia ad afferrare oggetti – ad ora ha una marcata preferenza per i capelli di Carolien – e prova a metterseli in bocca.
- Ci segue continuamente con lo sguardo. Non ci sono più zone franche nel salone o nella cucina. Dovunque andiamo, ci sentiamo i suoi occhi addosso. Sempre, tranne quando è nel box.
- A proposito di box: il dramma di quando lo mettiamo giù (vale anche per la culla) sembra essere quantomeno in pausa. Anzi, una volta sdraiato si guarda interessato attorno. Ci accorgiamo che percepisce nuovi dettagli dal modo in cui guarda gli oggetti intorno a sé.
- È un chiacchierone affermato. Ha sbloccato l’estensione dei suoni a disposizione. Ha aggiunto glissati e suoni misti con la lingua, tra schiocchi a simil-pernacchie.
- Il pianto è notevolmente diminuito. Cosa che fa sempre e comunque bene.
- Inizia ad intrattenersi da solo, guardandosi attorno o gustandosi le sue deliziose manine. Questa fase non dura molto, ma è comunque un progresso rispetto a prima.
- Un paio di volte è riuscito a riaddormentarsi da solo. I cicli del sonno del neonato sono molto delicati. Speriamo siano i primi passi nella giusta direzione.
Chissà se ho fatto il passo più lungo della gamba con questo post.
Come diceva Lucio: “Lo scopriremo solo vivendo”.