Maggio 14, 2024 morenomaugliani

Il primo compleanno di nostro figlio

primo compleanno

Oggi festeggiamo il tuo primo compleanno.

Da qualche parte ho letto che lo scrittore vive due volte. Prima vive la sua vita normale, quella in cui si sveglia al mattino, si cambia per andare al lavoro, va a fare spesa, guarda la tv. Poi c’è la seconda, quella che rivive quando si siede e inizia a scrivere ciò che gli è accaduto.

C’è qualcosa di magico e di profondamente sublime nel poter leggere i segni dell’esistenza di qualcuno. Il gesto d’amore più profondo che possa immaginare. Scrivendo delle nostre vite riusciamo a incastrare il Tempo su un foglio di carta. Lo rendiamo accessibile ogni volta torniamo a rileggerlo.

La cosa forse ancora più magica è che nel rileggere, riempiremo gli spazi tra le parole con le esperienze fatte fino a quel momento. E così come non è possibile respirare due volte la stessa aria, non rileggeremo mai le stesse parole con le stesse emozioni.

“Ci prepariamo per passare la prima notte insieme. La prima notte della tua vita.

La prima notte della nostra nuova vita.”

Così scrivevo l’anno scorso nella Cronaca di Alexander.

Nel frattempo sono passati dodici mesi dalle 21:20 del 14 maggio 2023. Allora ti ho visto per la prima volta. Alle 21:33 ho tagliato il tuo cordone ombelicale donandoti di fatto al mondo. Ti ho sussurrato “Amore mio, benvenuto”.

In questo anno ho imparato tantissime cose: riesco a preparare un biberon in 26 secondi netti. I pannolini non hanno più segreti. Posso dormire poco e rimanere civile. Posso rassettare i giocattoli in men che non si dica e posso raccoglierli un numero esponenziale di volte quando vengono gettati fuori dal box o dal seggiolone.

Ma resto umile.

Ma la cosa più importante di tutte, ciò che veramente ha cambiato la mia vita, è il mio modo di rapportarmi al Tempo.

Vederti crescere mi ha fatto comprendere in fondo il mio posto nella storia, il mio posto nel mondo. Io sono una parte del Tutto, un piccolo nodo del tessuto che creiamo tutti insieme. Non sono né più né meno importante di un altro nodo.

Ma proprio come tutti gli altri nodi, sono indispensabile per continuare la trama.

Ho riflettuto molto sul concetto delle Tavolozza dell’Essere. È un concetto molto bello. L’idea di base è che ognuno di noi nasce con una tavolozza a disposizione, dove i colori rappresentano le esperienze, i pensieri e le informazioni disponibili in quell’epoca. Sarà la combinazione di questi elementi a dare forma e colore alle nostre vite.

Ma se è vero che nasciamo avendo a disposizione solo i colori già “scoperti”, è anche vero che possiamo crearne degli altri. E quando inizieremo ad usarli, li mostreremo alle persone vicino a noi. Forse a qualcuno piaceranno e deciderà di includerli nella sua tavolozza. E così via allargando il cerchio.

Ecco, Io è da un anno che lavoro ad un nuovo colore.

Lo faccio pensando all’opera che sto creando con tua madre. Alla magia a cui assistiamo ogni giorno. Mescolo la sensazione di prenderti in braccio per la prima volta con le tue mani che stringono le mie dita mentre ti sostengo nei tuoi primi passi. Diluisco con la commozione di quei momenti. Scurisco con un po’ di malinconia. Mi dispiace ma sei una cosa così bella che il solo pensiero di doverla lasciare un giorno riesce comunque a fare breccia. Addolcisco con quel tuo sorriso così puro che è quasi doloroso. Una punta di profondità con il bisogno di conoscere, imparare, migliorarmi. Te lo devo.

Amalgamo tutto con lo sguardo innamorato di tua madre e l’amore delle persone intorno a noi. Di Tutte le persone intorno a noi.

Ecco qui Amore mio, questo è il mio colore. Usalo come meglio credi.

Buon compleanno.