Oggi proviamo un nuovo schema per le poppate:
– 7:00
– 11:00
– 15:00
– 19:00
– 23:00
E poi…
…07:00!!
Vogliamo abituarlo a dormire l’intera notte. Negli ultimi giorni abbiamo già iniziato a metterlo nel suo letto dopo la poppata delle 19:00. Anziché farlo addormentare in braccio e poi metterlo a letto, lo mettiamo giù ancora sveglio e lo culliamo con una mano mentre gli leggiamo delle storie. Da ieri abbiamo iniziato con Raymond Carver. Sembra funzionare. In genere arrivo ad un quarto del racconto prima che si addormenti. La cosa buffa è che la lettura mi appassiona così tanto, che continuo a leggere fino alla fine del racconto.
Oggi c’è stata tanta pioggia. Se non fosse per la temperatura (intorno ai 25 gradi), sarebbe stata una perfetta giornata autunnale. La giornata ideale per prendersi cura della casa.
Ho letto un articolo di Mark Manson intitolato “The four stages in life”. Lo stile asciutto e cinico di Manson mi piace molto. In questo articolo spiega le quattro fasi della vita che tutti ci troviamo a passare. Si inizia con la prima, quella dell’imitazione. Impariamo dall’ambiente intorno a noi e imitiamo gli altri per sentirci parte del gruppo. Nella seconda fase iniziamo a scoprire noi stessi, cercando i nostri limiti e talenti. La terza fase mi ha colpito molto. La riporto in originale qui sotto:
“Stage Three is the great consolidation of one’s life. Out go the friends who are draining you and holding you back. Out go the activities and hobbies that are a mindless waste of time. Out go the old dreams that are clearly not coming true any time soon.
Then you double down on what you’re best at and what is best for you. You double down on the most important relationships in your life. You double down on a single mission in life.”
È esattamente la fase in cui mi trovo ora. Manson l’ha riassunta perfettamente. Certo, la transizione non è stata facile. Momenti di dubbio, indecisione. Ansia di aver fatto le scelte giuste.
Siedo sul divano. Alexander è seduto sulle mie gambe piegate. Gli piace stare seduto così dopo la poppata. Lo osservo giocare con le sue mani. Mi sembra di vedere il senso della vita, dell’esistenza. Mi guarda e senza un motivo apparente, fa esplodere uno dei suoi sorrisi.
Il dolore non è il cambiamento, ma la resistenza al cambiamento.