Questa sera l’abbiamo passata tutti e quattro sul divano. Abbiamo scoperto una serie islandese – Katla – che ci sta tenendo incollati allo schermo. Abbiamo appena terminato il sesto episodio, su otto totali. La storia è avvincente e l’intreccio è ben ponderato. Mi ricorda un’altra serie che ci ha appassionato tantissimo, Dark. Ve le consiglio entrambe.
Ti starai chiedendo cosa c’entri il guardare una serie con questo blog. Ebbene, lo spunto per questo articolo è arrivato proprio dall’ultimo episodio visto. Uno dei personaggi chiede:
«Qual è il tuo primo ricordo?»
“Già, qual è il mio primo ricordo?” mi sono chiesto di riflesso.
Ho dovuto pensarci. E ripensarci. Poi ripensarci ancora. Non lo so qual è il mio primo ricordo. Non me lo sono mai chiesto e quasi me ne dispiaccio.
Tra l’altro, non so se questa domanda possa avere una risposta oggettiva.
Dai 0 ai 2 anni, il cervello dell’essere umano produce onde delta. Queste sono le stesse raggiunte in stato di meditazione profonda. In questa fase siamo iper-ricettivi. Ma c’è un problema: tutte le informazioni, stimoli, impulsi ed esperienze vengono “salvate” direttamente nell’inconscio. E il cervello le ritiene verità oggettive, a prescindere che siano positive o negative.
Quando devi prendere una decisione richiami alla memoria sensazioni che hanno qualcosa in comune con la situazione che richiede quella decisione. Alcune di queste saranno sicuramente ripescate dal tuo inconscio. Questo è il motivo per cui alcune situazioni o dinamiche ti fanno arrabbiare o rattristire. O magari ti rendono euforico e felice.
Dai 2 ai 6 anni produciamo onde theta. La creatività prende il controllo e la capacità di apprendimento aumenta all’ennesima potenza. È in questa fase che siamo in grado di fissare i primi ricordi. Più o meno dai 3 anni di età.
Mentre scrivo e visualizzo il funzionamento del mio (nostro) cervello, continuo a strizzare la memoria per ricordarmi il mio primo ricordo.
Ho immagini isolate che sanno più di flusso di coscienza che di primi ricordi. Ho bisogno di tempo per rispondere a questa domanda. È lo farò, mi conosco.
Ma il messaggio qui è un altro: Alexander ha compiuto oggi 7 settimane. Rientra a pieno titolo nella prima fascia. Il suo cervello ora produce onde delta. È praticamente un tutt’uno con il suo inconscio, con il suo istinto.
La credenza che vede i neonati come staccati dal mondo e presi solo dal mangiare, dormire e fare bisogni è appunto…una credenza.
Iniziamo a formare ed educare i nostri bambini dal primissimo giorno. In questa fase non possiamo cancellare la lavagna e scrivere di nuovo. Dobbiamo essere estremamente consapevoli di ciò che facciamo, diciamo e sentiamo. E dobbiamo farlo a scatola chiusa. I risultati si vedranno solo dopo anni.
Se lo faremo bene, qualsiasi ricordo sarà fissato per primo dai nostri figli sarà sempre supportato da solide fondamenta. Questo è ciò che voglio passare ad Alexander.
Solide fondamenta. Poi l’architetto è lui. Amplierà la struttura come meglio crede.