La lampada col fusto in legno fa da sentinella in mezzo a due finestre. Le veneziane bianche sono tirate giù. Il sole si rilassa nel fresco della sera, un altro turno è quasi giunto al termine. Il parquet chiaro si sposa benissimo con il bianco delle pareti. Insieme offrono un piacevole contrasto all’unica parete tinta di verde pastello. Le mensole marrone scuro sorreggono ricordi della nostra vita fino ad ora. Dal divano quattro cuscini ci guardano camminare lentamente avanti e indietro.
Indossi una tutina verde scuro. Hai appena mangiato e mi guardi con degli occhi così grandi che potrei annegarci dentro. Negli ultimi giorni ricerchi molto di più il contatto fisico. Hai bisogno di sentirti avvolto da noi. È una fase che si passa intorno alle 8 settimane.
E io ti avvolgo tra le mie braccia. È una sensazione così bella.
Oggi è stata una giornata all’insegna dello sport. Stamattina, dopo averti dato il biberon, sono uscito con la bici da corsa. Erano troppe settimane che non lo facevo. Ho sottovalutato l’overtraining e sono dovuto stare fermo più di quanto avrei voluto. Ho fatto un bel giro. Sono arrivato al Castello Cannenburch in Vaassen, nella provincia di Gelderland. La temperatura era perfetta e non c’era quasi nessuno in giro. Sono rientrato dopo 56 chilometri con una voglia matta di riuscire di nuovo. Mi mancava sentirmi così. Non vedo l’ora che tu cresca per andare in bici insieme.
Dopo pranzo tua madre ha inforcato i pattini in linea. È tornata dopo 12.5 chilometri. Al suo ritorno tu dormivi. Lei è andata a farsi una doccia veloce mentre io ho portato fuori Truus.
Verso le 18 ho acceso il barbecue. Con l’audiolibro di Wuthering Heights nelle orecchie ho tagliato con cura melanzane e zucchine e preparato la carne. La cena è stata deliziosa.
A piedi scalzi calibro ogni singolo passo con accuratezza. Tu mi guardi e ogni tanto mi lanci dei sorrisi da dietro il ciuccio. Pochi passi più in là, tua madre si rilassa in giardino con una bella canzone ed un libro. Faccio dei respiri profondi, come se volessi trattenere dentro di me l’immensa sensazione di contentezza che la lentezza di questi momenti porta con sé.