Il nuovo schema delle poppate introdotto ieri promette bene. Alexander si è svegliato intorno alle 5, ma non era troppo convinto di avere fame. Siamo riusciti a tirare fino alle 6, poi siamo scesi. Faremo in modo nei prossimi giorni di arrivare alle 7.
Leggere prima di dormire continua a funzionare, anche se oggi ha avuto un’altra di quelle giornate in cui niente sembrava andare bene. È ancora nel bel mezzo dello scatto cognitivo, e gli effetti continuano ad espandersi. I movimenti sono sempre più fluidi. Il collo, tra l’altro, è diventato molto più forte. Quando lo mettiamo seduto, o in braccio fronte mondo, guarda attento a destra e sinistra seguendo suoni o inseguendo colori. È bellissimo da vedere.
Prende sempre più consapevolezza delle mani. Le osserva continuamente e le muove verso oggetti interessanti. Afferra puntualmente le nostre dita quando gliele mettiamo davanti, quando lo stiamo allattando, o quando ha sonno e ha bisogno di contatto per addormentarsi.
Gli occhi sono sempre più vispi e svegli. In più cerca letteralmente i nostri occhi, il nostro sguardo. Oggi l’avevo messo nel box. I suoi gridolini di protesta non si sono fatti attendere. Poi così come sono iniziati, sono cessati. Mi sono insospettito e ho spiato, credendo che si fosse addormentato. Invece era lì che mi guardava tra le doghe del box. Forse sta sbloccando la permanenza dell’oggetto. Non so se sia tipico di questa fase o meno.
Oggi è sicuramente una giornata da ricordare, perché ha visto l’incontro di Alexander e…Duke Ellington! Nel pomeriggio ho collegato il telefono alle casse dello stereo e ho cercato la versione di Duke Ellington e Louis Armstrong di It don’t mean a thing (if it ain’t got that swing). Ho messo play e abbiamo cominciato a ballare.
La sua reazione alla voce di Armstrong è stata memorabile. Tutto il corpo teso in uno spasmo mentre stiracchiava mani e piedi. Gli occhi apertissimi e la bocca che sembrava volesse dire qualcosa. Stessa reazione all’inizio del solo di tromba.
Abbiamo ballato per l’intero brano. Una sensazione bellissima. Non è la prima volta che balliamo. La prima volta è stata ascoltando Wuthering Heights di Kate Bush.
Oggi invece abbiamo ascoltato per la prima volta jazz insieme. La musica che mi ha rapito durante i miei studi a Roma. Una musica alla quale è legata una parte importantissima della mia vita.
Mi guardo indietro e ho sempre più la conferma di essere passato nella terza fase di cui parlava Mark Manson nel suo articolo. C’è poco da fare.
Non c’è spazio per niente che non faccia parte diretta del mio mondo. Bisogna concentrare le energie ed usarle bene.
Il mio “nuovo mondo” prende lentamente forma e mi piace sempre di più.