Luglio 19, 2023 morenomaugliani

Blog da neopapà: i primi 30 giorni

Foto di ciottoli sul bordo di un fiume

Un blog da neopapà. Il mio blog da neopapà.

Scrivere è una costante nella mia vita. Da sempre. Tradurre in parole avvenimenti, sensazioni, emozioni e ricordi. Fissarli nel tempo e nello spazio. Nella mia mente e nel mio cuore.

Non ho scritto mai per gli altri, ma sempre per me stesso. Una sorta di bisogno atavico di lasciare il mio segno. Una prova del mio passaggio.

Da diversi anni tengo un diario personale. Una macchina del tempo perfettamente funzionante. Posso rileggere cosa ho fatto il 12 settembre del 2017. Cosa pensavo il 23 febbraio del 2021. Come mi sentivo il giorno della discussione della mia ultima laurea.

Poter rivivere il proprio passato così dettagliatamente è un privilegio. Ed io questo privilegio volevo donarlo anche a mio figlio Alexander.

Ci ho messo un po’ per convincermi. Ho vinto il perfezionismo e ho semplicemente iniziato a scrivere. Ho stabilito che ogni giorno sarei andato alla ricerca di un avvenimento, una riflessione, un ricordo o un’esperienza e ne avrei scritto. Senza pormi limiti o soprattutto aspettative. L’unica condizione era quella di dover trovare almeno 1 cosa di cui scrivere.

Con oggi ho scritto 30 giorni di seguito sul mio blog da neopapà.

I primi giorni è stata dura. Sembravo un giornalista a caccia dello scoop. Del pezzo sensazionale. Non sapevo bene dove guardare.

Poi ho iniziato a cambiare il modo di cercare. Per cercare bene, ho cambiato il modo di guardare alla mia vita.

Ho mollato il telefono e preso in mano i libri. Spento la tv e ascoltato musica. Aggiornato ogni giorno il mio diario (nel frattempo divenuto digitale, ne scriverò prima o poi). Ripreso la corsa, il nuoto e la bici.

Ed è lì che è successa la magia.

È stato come fare uno zoom in cui lo spazio-tempo cessa di strapazzarmi. Mi sentivo come un’astronauta in assenza di gravità. Un osservatore della mia stessa vita. Giornate che prima mi sembravano un susseguirsi di impegni, cose da fare, cose che la gente si aspettava da me, cose che io credevo che la gente si aspettasse da me, sono diventate vuote di cose e piene di…vita.

Tanta vita.

Quella vita che “succede mentre sei impegnato a fare altro”, come disse qualcuno. Quella vita che ho voluto fissare, per donarla un giorno a mio figlio. Perché lo sappiamo tutti che in fondo, quello che conta veramente, quello che rimane, è il l’amore condiviso nel tempo vissuto insieme.

Questo, nel mio piccolo, è il mio modo di donare il tempo a mio figlio.

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